IL PARTO PER LE DONNE CON MALATTIA AUTOIMMUNE

Dr.ssa Cristina Zanardini, Dipartimento Ostetrico Ginecologico ASST – Spedali Civili di Brescia

IL PARTO PER LE DONNE CON MALATTIA AUTOIMMUNE

Buongiorno a tutti, sono Cristina Zanardini, sono una ginecologa e lavoro presso gli Spedali Civili di Brescia nel reparto di Ostetricia prima. Faccio parte del team di #anchiomamma.

Il parto

Il parto è un momento importante per tutte le donne e lo è ancor di più per le pazienti con patologie autoimmuni. Per queste pazienti, infatti, il parto è il traguardo di un percorso non sempre facile. La gravidanza va pianificata in un periodo di controllo della malattia e può peggiorare la malattia di base o può far insorgere complicanze materne e fetali.

La modalità di parto

Nelle pazienti con patologie autoimmuni il parto vaginale non è controindicato ma il taglio cesareo è più probabile se la malattia è in stadio moderato-severo (ad esempio in caso di compromissione artritica importante del bacino) e se compaiono complicanze come la patologia ipertensiva, il rallentamento della crescita fetale in utero o il distacco di placenta. Queste complicanze, in caso di malattia autoimmune, sono più frequenti rispetto alla popolazione generale. Possono anche portare a parto iatrogeno, cioè parto indicato dal medico, che talvolta può essere espletato anche in epoca pretermine.

Dato che queste gravidanze sono considerate ad alto rischio, il parto in acqua non è previsto. È raccomandabile invece, o comunque non controindicato, effettuare il percorso della partoanalgesia.

Il timing del parto

Per quanto riguarda il timing del parto, di solito non si superano le 40 settimane compiute, soprattutto se sono presenti anticorpi antifosfolipidi o se è presente storia ostetrica patologica per aborti o morti endouterine.

Queste sono, in linea di massima, indicazioni generali che, naturalmente, vanno valutate caso per caso per ogni paziente, in modo da poter scegliere la soluzione più adatta e più sicura sia per la futura mamma sia per il bambino.

Affidarsi a un team multidisciplinare esperto di patologie autoimmuni in gravidanza è utile per ottenere un esito favorevole della gravidanza.

Sicuramente, vale la regola che non bisogna mai avere paura o timore di fare domande. Non esistono domande inutili, per ogni dubbio sulla gravidanza o sul parto bisogna chiedere ai propri specialisti, che sapranno impostare il percorso terapeutico più adatto verso la maternità.